A questo punto della narrazione inerente il breve Corso per aspiranti Interior Designers parliamo di un argomento centrale nella tematica in questione che è il concetto di funzione o se volete, matematicamente, f(x).
Ovviamente non si tratta di un concetto matematico ma direi umano, sociologico e antropologico.
Organizzare una funzione in un Progetto di Interior Design equivale in primo luogo all’ individuazione da parte del progettista di una o più attività umane messe in atto da un individuo attraverso il suo corpo come mangiare, conversare, leggere, studiare, lavorare, dormire, lavarsi, cucinare…per poi attrezzare lo Spazio ad esempio di un abitazione, ma potremmo dire di un ufficio o un negozio, mediante strutture immobili e mobili che ne rendano possibile le dinamiche operative.
Ad esempio: noi tutti amiamo mangiare, molto spesso mangiamo in gruppo e per questo parliamo di convivio, organizzare uno spazio per il convivio vuol dire pensare ad un supporto mobile per poterlo fare, il tavolo e le sedie, attrezzato per l’ occorrenza mediante accessori utili alla dinamica in questione, tovaglia, piatti, posate, bicchieri, bottiglie ed ovviamente il cibo. La tavola può avere dimensioni utili per ospitare 2, 4, 6, 8 o più persone e per ogni persona avente un corpo da nutrire avremo una sedia e gli accessori del caso. La tavola e le sedie, strutture mobili, possono avere svariate forme ed essere realizzate con innumerevoli materiali. Lo spazio ospitante la tavola e le sedie, può avere svariate forme e dimensioni ed anch’ esso essere realizzato con innumerevoli materiali che ne definiscono strutturalmente ed esteticamente il senso. Può essere illuminato naturalmente o artificialmente e così via.
Potremmo quindi definire tutto ciò come la funzione Pranzo ed in generale parlare di funzione per ogni attività umana, di gruppo, di coppia o singola necessitante strutture mobili ed immobili.
All’ interno di un Progetto le funzioni si articolano tra loro definendo una vera e propria struttura di forme e gerarchie rappresentate da un disegno in 2D composto di linee e figure, la Pianta, cui corrispondono le strutture materiali mobili ed immobili definenti lo spazio architettonico d’interni.
Quando ad uno spazio interno può essere associato un corrispondente involucro esterno parliamo di Architettura nel senso più nobile del termine, dalla piccola alla media Architettura, dall’ Architettura di grande scala all’ Urban Design dove gli spazi sono strutturati e organizzati per accogliere e organizzare il movimento, il lavoro e la Vita degli individui che avviene mediante le azioni coordinate dei loro corpi.
Come possiamo intuire il concetto di funzione è centrale nel nostro argomento e necessiterebbe di ben altra trattazione e approfondimento.
In un Progetto come dicevamo le funzioni sono organizzate in un disegno chiamato Pianta.
Oggi con l’ avvento della digitalizzazione e di softwares specifici, pur conservando la Pianta una centralità indiscussa, lo Spazio lo si elabora il più delle volte in modo prima bidimensionale e poi tridimensionale per poi, tornando al bidimensionale, migliorare e correggere le caratteristiche della Pianta stessa che spesso è incapace di cogliere aspetti visibili solo considerando lo spazio nel suo insieme e quindi in 3D essendone la Pianta 2D solo una sintetica rappresentazione simbolica.
Organizzare gli spostamenti tra una funzione e l’ altra equivale a definire la struttura dei percorsi e quindi delle visuali di un Progetto, percorsi e visuali che devono rispondere a criteri di efficacia funzionale ed estetica, percorsi spesso organizzati in modo altamente scenografico e spettacolare per meravigliare e sorprendere il visitatore e l’ utente finale.
Un esempio di famiglie di funzioni in una abitazione residenziale possono corrispondere ad esempio alla Zona Notte ed alla Zona Giorno, i collegamenti tra le famiglie di funzioni e le funzioni stesse ne rappresentano i percorsi interni, ciò che l’ utente osserva spostandosi all’ interno di in un ambiente o tra un ambiente e l’ altro (corrispondenti ad una o più funzioni articolate strutturalmente tra loro) rappresentano le visuali vissute dall’ individuo e definiscono il walktrough dello spazio architettonico d’ interni o meglio l’ esperienza finale da un punto di vista visivo che l’ utente ha nel vivere lo spazio.
Centrale per il progettista è comprendere il senso delle funzioni e le funzioni particolari di cui è portatore sano il Committente mediante la natura delle sue esigenze che vanno sviscerate e analizzate mediante una buona intervista da parte del progettista, articolate e strutturate in un Progetto bidimensionale e tridimensionale d’ interni funzionale ed esteticamente gradevole con il quale, dopo la trasformazione dello Spazio esistente o la realizzazione di uno Spazio ex novo, il Committente potrà svolgere ed articolare egregiamente il senso della sua Vita all’ interno degli ambienti costruiti o attrezzati per l’ occorrenza in funzione dello stesso Progetto elaborato.