Così, non senza dubbi e perplessità relative alla fatidica scelta, dopo aver visionato varie facoltà da vicino, scartata l’ idea di iscrivermi ad ingegneria, ambiente che sentivo ostile e disumano almeno per le mie caratteristiche personali, la scelta cadde su quella che allora era la più “sgarrupata” delle facoltà ma non per questo priva di fascino: la mitica Facoltà di Architettura di Napoli dell’ Università Federico II.
In quei momenti avevo percepito interiormente il pericolo di restare solo senza vedere veramente gli altri. Del resto da piccolo quello che volevo fare era l’inventore e la mia scelta sembrava avallare i miei desideri dalle radici antiche !!!
In effetti leggendo successivamente i saggi di Bruno Munari, noto Designer italiano, ho rivisto molta della mia naturale indole di creativo ed educatore che ho coltivato e perfezionato senza saperlo fin da piccolo e fare oggi l’ Architetto, con meno bravura degli eletti, ma con tutta l’ Umanità di cui sono capace, mi appaga molto, interiormente e materialmente, materialmente almeno quando il lavoro trova concretezza anche economica, cosa oggi non facile.
Crescere dicevo, l’ ambiente universitario ai primi anni mi sembrò un vero paese dei balocchi, apparentemente senza regole, in realtà ricco di consapevole autodisciplina, e in quella Primavera del 1987 mi sentivo veramente felice !!!
Conobbi tanti amici, alcuni dei quali mi hanno accompagnato nel corso degli studi fino alla fine, altri che invece hanno preferito l’ abbandono per un mondo, quello del lavoro più concreto e vicino alla realtà, ma soprattutto inizialmente, limitandomi a seguire i corsi, senza studiare a casa o in facoltà, avevo molto tempo a mia disposizione per dedicarmi alla Vita universitaria nei suoi aspetti più ludici, che tempi !!!
Poi il primo esame superato con ritardo e la crescente nuova consapevolezza di una nuova autodeterminazione scolastica che col tempo ha fatto di me uno studente modello ma che allora mi vedeva come un vietnamita nella giungla a combattere un nemico solo fantasticato e mai veramente percepito fino ad allora, ma non per questo meno subdolo, quello della perdita di tempo ed il pericolo di uscire purtroppo fuori corso !!!
L’ applicazione rafforzava virtù spirituali come la volontà e la pazienza, pazienza nel leggere ed imparare a memoria capendole tante righe spesso non sempre utili, ma soprattutto la vita universitaria, lo stare con gli altri miei coetanei ed i Professori, veicolo dell’ anima di cui sopra, mi mise di fronte con maggiore libertà e bellezza davanti a quello che poi con il tempo ho compreso essere l’irrinunciabile oggetto dell’ Amore e quindi della Vita, sua creatura per eccellenza, stavo scoprendo l’Altro, il mio Prossimo e quindi ancor meglio me stesso !!!
Avevo conosciuto l’ Amore, ero felicissimo, mi bastava starle accanto e magari progettare ed invecchiare felicemente insieme a Lei, la mia capacità creativa e progettuale crebbe a livelli mai visti prima, poi, col tempo, purtroppo tanto dolore, quando le sue scelte la portarono via da me, ma la forza di quell’ Amore che si estese a tutto il prossimo, a me stesso, alla Vita ed al Signore non mi ha mai più abbandonato ed ancora oggi pur provato e meravigliato per l’ accaduto, con il mio essere rivolto soprattutto al presente e a nuovi incontri, nuove amicizie e nuovi amori, pur provato umanamente, cammino col sapore di quell’ entusiasmo e di quella meraviglia nel profondo del mio cuore sulle ali dell’ Amore nato dall’ incontro con quella piccola Donna.
Ovviamente oggi fatico per il ritardo accumulato che si è fatto sentire dopo i primi approcci con la realtà, stento inoltre a trovare la giusta collocazione nel mondo del lavoro almeno da un punto di vista economico un pò come tanti come me di questi tempi e non nascondo che senza quella che credevo essere la mia dolce metà non è facile trovare sempre le giuste motivazioni, eppure quel fuoco acceso nel 1993 accarezza ancora oggi la mia anima e sulla scorta dei brillanti risultati ottenuti in facoltà, dopo i passi fatti nel mondo del lavoro con maggiore adulta consapevolezza, mondo dove ho raccolto un minimo di riconoscimento professionale, pur con enorme ritardo, ed osservando i miei coetanei un po più avanti di me, da una prospettiva che definisco in diagonale e non meno interessante provo a realizzare la mia Vita in modo adulto !!!
Ancora oggi studio e lavoro con gioia ed entusiasmo, talvolta molto stanco di dover lottare con le dinamiche del mondo per affermare l’ ovvio e cioè i valori, l’ onestà, la professionalità, ma come dicono i miei fratelli me ne devo fare una ragione, per quanto assurdo, il mondo, palestra per tutti noi, è fatto così.
Che cosa ne è stato del mio crescere ?
Sono davvero cresciuto ?
Che ne è e che ne sarà di me ?
Semplice, da una piccola palestra ovattata sono passato ad un ambiente a tratti ostile e a tratti confortevole, confortevole soprattutto quando lo attrezzo in tal senso, sono passato dalla facoltà di architettura al mondo del lavoro, immerso nel mondo reale, ed anche se non è sempre un bel vedere, di palestra pur sempre si tratta, anche se molto più dura !!!
Ancora oggi continuo ad apprendere per affinare sul campo le mie capacità professionali e quindi progettuali e di architetto, e più in generale di essere adulto e uomo di buona volontà !!!
Insomma ho solo conosciuto un salto di scala, superato una delle tappe del crescere e continuo il mio cammino per farmi spazio da adulto nel mondo e ancora, vedo, c’è tanto da camminare professionalmente e spiritualmente, tanto da fare e molto faccio e farò almeno finché avrò la forza di esercitare il mio essere facendo, le motivazioni certo non mi mancano !!!
Io, scelto dall’ Amore, scelgo di Amare applicandomi come Architetto, magari come marito e come papà, agendo comunque con buona volontà e gioia d’animo.
Non ho molte pretese mi basta camminare, crescere spiritualmente e portare frutto, prima come uomo, in particolare di buona volontà e quindi come architetto, la gioia, nonostante spesso sia troppo facile abbandonarsi al dolore ed alla tristezza per le cose che non vanno o sembrano non andare, è consequenziale, direbbe Jovanotti “contadino del cuore la mia gioia mi costa sudore”, gioisco nutrendomi e contemplando il frutto positivo e bello delle opere architettoniche o umane che sono in grado di coltivare con e verso il mio prossimo.
Oggi come allora cammino giocando, oggi in particolare gioco da architetto e ringrazio Dio per la possibilità fornitami dalla Vita nell’ esercitare la mia formazione umana e professionale ed anche per il cammino lavorativo attuale per quanto duro esso sia, la mia Vita la ritengo personalmente un grande privilegio !!!
L’ Architettura che ho conosciuto materialmente in facoltà prima ed osservando gli altri poi è il mio gioco sapiente che insieme alla musica e magari allo sport non abbandonerò mai, finché ne avrò la forza ovviamente. Immagino un eternità tutt’ uno con l’ Amore in cui le forme dell’arte non mancheranno con le loro bellezze di scandire il senso dello scorrere del tempo, del continuo divenire, Panta Rei come direbbe Eraclito e credo che nella misura in cui coltiviamo il nostro tempo dediti all’ arte ed alla bellezza con creatività ed Amore, con simili energie rendiamo eterno la nostra presenza ed il nostro cammino già a partire dal tempo trascorso in questo particolarissimo mondo !!!